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Mappa Medioevo 1000: curata da Francesco Manetti

Nell’immagine qui sotto si è tentato di creare una mappa del contado fiorentino che includesse pievi, chiese, castelli costruiti o almeno documentati intorno all’anno Mille. Al tempo il territorio, come si vede nella prima immagine, faceva parte del Margraviato di Toscana, che a sua volta era un marchesato inserito all’estremo sud del Sacro Romano Impero (Heiliges Römisches Reich). Inoltre si sono inserite le principali vie di comunicazione che percorrevano la regione, alcune resti romani e alcune curiosità sulla storia dei siti e dei luoghi.

Ovviamente è da sottolineare che la ricerca e l’organizzazione della carta ha richiesto molti mesi e non si può garantire un’accuratezza assoluta delle date e dei nomi dei luoghi, poiché ciò avrebbe richiesto molti anni. Ciononostante speriamo che, data la sua unicità, essa sia di godimento per gli appassionati di Medioevo, i quali vogliano dare uno sguardo alla terra in cui si muovevano e vivevano i loro antenati.

Collocazione del territorio nel Sacro Romano Impero nell’814. In questo stesso anno Carlo Magno morirà e dopo suo figlio, Ludovico il Pio, l’impero carolingio sarà diviso in tre parti, con tre corone
Collocazione del territorio nel Sacro Romano Impero nel 1197. La conformazione che vediamo è il risultato dell’unione, compiuta da Ottone il Grande nel 951, delle corone di Germania (con Boemia, Fiandre, Provenza, Burgundia) e Italia (Italia del Nord)
Il contado fiorentino nel Margraviato di Toscana intorno all’anno 1000

Nella carta qui sopra si osservano più strati di storia che si accavallano. Vediamo gli oggetti che costituivano l’universo socio-politico altomedioevale, ovvero le pievi, le diocesi e i castelli. Le vie d’acqua rimanevano di estrema importanza, così come le antiche strade romane che connettevano le civitates. Oltre ad esse ci dovevano essere altre vie di comunicazione ‘minori’, ma che conservavano la loro funzione da tempo immemorabile, presumibilmente già da epoca etrusca. Tra esse ci sono le vie Pisana, Aretina, Volterrana, Senese, Pistoiese, Bolognese etc..

Interessante è notare che la regione di Gangalandi (dall’antico germanico gang-land –> terra di passaggio, o più probabilmente terra della ganga, ossia della terra da scavo), da cui sono probabilmente provenuti i primi Manetti, era in effetti un importante snodo di strade. Si trovava lungo il corso dell’Arno, nell’ultimo punto in cui era navigabile e lungo la via pisana, che connetteva Florentia con il mare e con la Via Francigena che passava da San Miniato. Da Nord inoltre arrivava un’importante arteria che collegava la Toscana con la Romagna, incrociava l’antica Cassia imperiale nella stazione di posta di Solaria (Calenzano) e arrivava all’antichissimo ponte ligneo di Sinea (Signa). In effetti Gangalandi appare come uno dei più importanti snodi viari della Tuscia, in cui si collega il nord con il sud e l’est con l’ovest.

Tra le cose da rimarcare è la situazione di Florentia, che ancora verso l’anno 1000 risulta un piccolo centro urbano provvisto di borghi (villaggi fortificati/castelli) ed è difficilmente distinguibili da un grande villaggio rurale. Tuttavia si nota subito che la concentrazione di luoghi di potere è maggiore (anche più di Fiesole), grazie all’eredità romana, che in ogni altro luogo e non stupisce che Ugo di Toscana (marchese di Tuscia) proprio in quest’epoca sposterà la capitale del margraviato proprio a Firenze. La concentrazione di poteri (laici ed ecclesiastici) e la superiorità demografica permetteranno agli abitanti della città di appropriarsi pian piano (inizialmente sempre con vincolo feudale) di fette sempre più grandi di contado.

Oltre a ciò vediamo che nella storia degli edifici è testimoniato il susseguirsi delle dominazioni. La maggior parte dei castelli erano già in uso in epoca longobarda e molte abbazie e pievi sorgevano su luoghi di culto precedenti. Per di più gli archeologi sono stati capaci di individuare alcuni dei Guardinghi sparsi per la Toscana, ovvero torri di guardia che i longobardi erigevano per controllare il territorio.

Date uno sguardo anche alle altre pagine sui Manetti nella storia!

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